Scenografia
Zelia Carbone
Grafica
Nicola Mastrota
Testo, luci e regia
Rosario Mastrota
Produzione
Compagnia Ragli
Ufficio stampa
Emilio Nigro
Foto di scena
Alessija Spagna
con il patrocinio di Associazione daSud
Spettacolo vincitore del Premio Giovani Realtà del Teatro 2013
Civica Accademia Nico Pepe – Udine
Premio Giuria Giornalisti
“E poi c’è il giocatore. Ingenuo. Credulone. Che si seppellisce davanti a quello schermo. Diventano zombie. E per scollarli o arriva la polizia a cercarli o li arrestiamo noi. Li usiamo. Per ripulire, li usiamo. Insert coin si chiamano. In inglese. In italiano: Ficcasoldi.”
Ettorino, un barista, ha accolto nel suo bar diverse slot machines: in tempo di crisi fare solo caffè non è molto retributivo. Qualcuno ritorna spesso, qualcuno è di casa. Un uomo senza nome, per noi Ficcasoldi, vive la deteriorante ascesa della ludopatia, l’erosione dell’autocontrollo, l’impossibilità di venirne fuori, ficcando la sua vita, pezzo dopo pezzo, nella macchinetta infernale. L’ebbrezza del gioco apparirà più fragile dell’altra malattia celata nel bar: un’organizzazione malavitosa gestisce quel business, trasformando le slot in casseforti di denaro da riciclare. Ficcasoldi è uno spettacolo che inquadra, nel particolare, un male universale, quello di una società, vittima di una crisi celebrata, che cede alle lusinghe del “vincere facile”.
Lo spettacolo Ficcasoldi, dellaCompagnia Ragli […] affronta il tema intenso e tragico della cosiddetta “ludopatia” – il gioco fa male, c’è scritto sulle macchinette, pensate che follia semantica – svelando intrecci criminali e riciclaggio che si celano dietro la gestione delle slotmachine. Il gruppo ha vivacità da vendere, e alcune buone intuizione sceniche: lo spettacolo ha momenti di grande intensità, e dà il meglio nelle soluzioni più grottesche, feroci.
Andrea Porcheddu, L’Inkiesta, 04/14